La transizione energetica, come tutti sappiamo, passa attraverso l'aumento della produzione da fonti rinnovabili. Sappiamo anche che queste fonti sono intermittenti, non sono programmabili a seconda della domanda, e il tema dello stoccaggio è più che mai attuale, se si pensa ad esempio che un Paese come la Cina, primo investitore al mondo nelle rinnovabili e primo produttore di turbine eoliche e di pannelli fotovoltaici, spreca alte percentuali della propria produzione green. Nel 2018 nello Xinjiang quasi un quarto di tutta l'energia generata dal vento è stata sprecata e nel Gansu, nel 2017, è rimasto inutilizzato un terzo di tutta la produzione rinnovabile. La quasi totalità delle persone tuttavia non conosce termini come implicit storage o curtailment: quest'ultimo termine, molto noto invece agli addetti ai lavori, non indica altro che il mancato utilizzo di capacità rinnovabile per cause che non derivano dall'assenza di vento o sole, ma sono piuttosto di natura tecnica o regolatoria. Di questi temi si occupa il professore della New York State University di Albany Richard Perez, uno dei massimi esperti internazionali nel settore dell'energia solare, recentemente intervenuto ai Tech Talk di Terna, appuntamenti digitali di comunicazione interna in cui il gestore della rete di trasmissione elettrica nazionale ospita, di volta in volta, panelist di alto profilo scientifico e istituzionale sui temi di maggiore interesse per l'azienda.
Accolto da Antonio Geracitano, responsabile Terna per i Rapporti con stakeholder e mondo accademico, Perez ha illustrato due case study condotti sui TSO degli Stati Uniti e della Svizzera, arrivando a dimostrare che conviene puntare sempre di più sul fotovoltaico ché «sta rapidamente diventando una delle tecnologie meno costose per generare elettricità», trasformandolo da energia a intermittenza a elettricità a basso costo e on demand. Come? Attraverso quello che viene appunto chiamato "implicit storage", stoccaggio implicito: ossia un mix di «overbuilding e curtailment, di potenziamento della produzione ma anche di riduzione, se necessario e opportuno, della stessa produzione». Secondo il docente questo modellamento dell'offerta, ottenuto attraverso una riduzione proattiva associata all'eccesso di offerta di energia fotovoltaica, è in realtà fondamentale per ottenere una mitigazione dell'intermittenza e fornire una produzione di energia solare costante e al costo più basso.