Storage Codrongianos 2016 09 Terna
Insight

M come MACSE

Come funziona il nuovo e innovativo strumento di mercato che ha consentito a Terna di mettere a disposizione del sistema elettrico 10 GWh di nuova capacità di accumulo, per sostenere la crescita delle rinnovabili e la stabilità della rete di trasmissione.

Gli impianti di stoccaggio dell’energia – cioè le batterie e altri sistemi capaci di accumulare elettricità – avranno un ruolo decisivo nel futuro del sistema elettrico. La crescente diffusione delle fonti rinnovabili, come il fotovoltaico e l’eolico, che per loro natura sono intermittenti, rende infatti necessario poter conservare l’energia prodotta in eccesso nei momenti di alta produzione, così da renderla disponibile quando serve. In questo modo si possono sfruttare al meglio le rinnovabili e, allo stesso tempo, garantire la sicurezza e l’affidabilità della rete. Per rispondere a questa esigenza, Terna ha definito una disciplina - sulla base delle indicazioni dell'ARERA, l'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, approvata dal Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica a ottobre 2024, a valle della approvazione della Commissione Europea di dicembre 2023 - volta a sviluppare un nuovo strumento denominato MACSE, acronimo di Meccanismo di Approvvigionamento di Capacità di Stoccaggio Elettrico.

Si tratta di un meccanismo pensato per favorire l’integrazione delle rinnovabili e per gestire in maniera efficiente i fenomeni di cosiddetta overgeneration, che si verificano quando la produzione di energia elettrica supera la domanda, ma anche il servizio di time-shifting, che prevede la restituzione di questa energia al sistema nei momenti di carenza. Il funzionamento del MACSE si basa su aste competitive, organizzate dalla stessa Terna, gestore della rete elettrica nazionale. A queste aste possono partecipare gli operatori che intendono realizzare nuovi impianti di accumulo. Chi si aggiudica l’asta si impegna a costruire l’impianto e a mettere la capacità di stoccaggio a disposizione di altri operatori attraverso una apposita piattaforma del GME, il Gestore dei Mercati Energetici – società del GSE, il Gestore dei Servizi Energetici, che a sua volta ha il compito di organizzare e gestire in modo trasparente e concorrenziale i mercati dell’energia in Italia.

La disciplina trasmessa da Terna e approvata dal MASE ha riguardato in particolare le batterie agli ioni di litio e le altre tecnologie di stoccaggio elettrico “non di riferimento”. Con questo termine si intendono tutti gli impianti diversi dalle stesse batterie agli ioni di litio e dagli accumuli idroelettrici tradizionali. La procedura d’asta ha permesso a Terna di stipulare contratti a lungo termine con le aziende del settore (15 anni per le batterie), con l’obiettivo di dotare il sistema elettrico degli impianti di accumulo necessari per i prossimi anni. Questo è un aspetto cruciale, soprattutto alla luce della rapida crescita delle fonti rinnovabili: nel 2022 sono stati installati circa 3 GW di nuova capacità eolica e fotovoltaica, nel 2023 altri 5,8 GW a cui se ne aggiungono altri 7,5 GW installati nel 2024 (oltre ai circa 3,1 GW del primo semestre 2025).

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Le realtà che si aggiudicano le singole gare hanno poi tre obblighi principali: realizzare l’impianto, rendere disponibile lo stoccaggio per le contrattazioni sul mercato dell’energia e offrire la capacità di accumulo sul MSD, ovvero il Mercato dei Servizi di Dispacciamento, che è lo strumento usato per bilanciare in tempo reale domanda e offerta di energia, così da mantenere stabile la rete. In cambio, chi realizza e gestisce questi sistemi di accumulo ha diritto a ricevere da Terna il premio fisso annuo offerto in asta, come compensazione per l’investimento e per il servizio reso al sistema elettrico.

Il 30 settembre 2025 si è svolta la prima asta del MACSE, con cui Terna ha assegnato 10 GWh di capacità di accumulo, un valore pari al 100% del fabbisogno richiesto. L’asta è stata effettuata per quattro aree distinte: Centro-Sud, Sud e Calabria, Sicilia e Sardegna. Per ciascuna di queste Terna ha definito i quantitativi minimi e massimi da approvvigionare. Gli impianti contrattualizzati nella prima asta del MACSE, batterie agli ioni di litio, entreranno in esercizio nel 2028. Gli esiti dell’asta hanno evidenziato un rilevante interesse da parte del mercato, con un’offerta superiore di oltre quattro volte la domanda, a conferma della necessità di un piano di sviluppo energetico equilibrato e orientato al potenziamento degli accumuli. Il prezzo medio ponderato di assegnazione è stato pari a circa 13.000 €/MWh-anno), molto al di sotto del premio di riserva (37.000 €/MWh-anno).

La prima asta MACSE , inoltre, ha dimostrato due fatti. Primo, che, se ben progettati, i meccanismi competitivi di contrattualizzazione a lungo termine possono davvero favorire lo sviluppo del settore degli accumuli. Questi consentono infatti di separare i rischi di mercato da quelli industriali, facilitando l’accesso a capitali a basso costo e con una minore propensione al rischio, che altrimenti resterebbero esclusi. Secondo, che i meccanismi a termine introdotti in Italia sono oggi in grado di generare prezzi pienamente allineati ai valori di mercato. Le fonti rinnovabili, infatti, necessitano di strumenti di stabilizzazione dei ricavi per sostenere l’indipendenza energetica del Paese e contribuire alla riduzione dei costi dell’energia.

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Sul fronte degli accumuli, oggi in Italia sono presenti oltre 800 mila impianti per una potenza di oltre 11 GW. L'azienda, inoltre, nel Documento di Descrizione degli Scenari 2024 ha previsto un fabbisogno di circa 70 GWh di nuova capacità di accumulo entro il 2030 (aggiuntiva rispetto ai pompaggi esistenti) per abilitare l’integrazione delle fonti rinnovabili. I 10 GWh di nuova capacità aggiudicati con l’asta MACSE andranno ad aggiungersi ai 17 GWh già esistenti. Grazie al MACSE, quindi, anche l’obiettivo relativo alla capacità di accumulo sembrerebbe a portata di mano. Questo dimostra quanto sia necessario uno sviluppo coordinato tra reti, rinnovabili e impianti di accumulo per gestire il sistema elettrico in modo sicuro ed efficiente, e per raggiungere gli obiettivi del PNIEC, il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, che prevede di incrementare la capacità installata di eolico e solare fino a 107 GW entro il 2030 (+53 GW rispetto ad agosto 2025).

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