Con la firma del decreto-legge relativo al Coronavirus, l'8 marzo scorso, parte delle attività produttive italiane hanno subito uno stop forzato. Per rallentare l’epidemia in corso, lavoratori appartenenti a settori diversi sono stati costretti a fermarsi, oppure a continuare a lavorare da casa. Tra questi non si può contare Davide Rampazzo, capoturno della sala controllo di Scorzè, in provincia di Venezia, centro nevralgico delle attività di dispacciamento nel Nord Est dell'energia elettrica di Terna. Da lì, Rampazzo e i suoi colleghi continuano infatti a occuparsi della gestione della rete di alta tensione del Triveneto, ma anche dell’Emilia-Romagna e della Toscana.
“Gestire la rete di alta tensione prevede più di un compito. In primo luogo, ci occupiamo mantenere in ogni momento la rete in condizioni di sicurezza, garantendo che la corrente in transito sulle linee sia in grado di farle funzionare al meglio. Dobbiamo poi assicurarci che l’alimentazione arrivi a tutti i carichi, a partire dai grossi clienti industriali (come acciaierie e stabilimenti) fino a tutte le cabine primarie, ovvero quelle piccole stazioni elettriche che distribuiscono l’elettricità a un certo numero di comuni. Ci occupiamo anche di gestire i rapporti con distributori e produttori. Lo smistamento dell’energia elettrica rientra infatti nella responsabilità dei primi, con cui noi ci interfacciamo. Per quanto riguarda i secondi, gli scambi riguardano tutta la produzione delle centrali di vario tipo, come quelle idroelettriche, termiche e geotermiche del territorio” spiega con precisione l'ingegnere elettrico di 32 anni.
Si tratta di una serie di attività fondamentali per il buon funzionamento della rete elettrica, che parte proprio dalla sala di controllo. È in questo luogo infatti che lavora la squadra guidata da Davide, con gli occhi sempre puntati ai diversi schermi. “Le postazioni sono otto e i monitor sono più di uno per ogni operatore, perché la rete da controllare è molta, comprendendo cinque regioni. Ogni operatore in base alla sua funzione si concentra sulla propria area di competenza, anche a livello territoriale. Davanti a noi poi abbiamo un grande schermo, di una trentina di metri per dieci: un videowall in cui sono rappresentate grandezze significative che abbiamo scelto di monitorare così da averle davanti in caso di bisogno, perché fondamentali per noi in caso di disservizi. Si tratta di grafici e valori in costante aggiornamento, che possono dirci nell’immediato se qualcosa non va”.