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Insight

Cinque domande e risposte sul capacity market

Cos’è e come funziona il nuovo mercato nato per garantire segnali di prezzo di lungo termine e condizioni del sistema elettrico coerenti con gli ultimi obiettivi di decarbonizzazione.

1. Che cos’è il capacity market?

Il mercato della capacità è un meccanismo con cui Terna si approvvigiona di capacità di energia elettrica mediante contratti a termine aggiudicati attraverso aste competitive. Le regole di funzionamento del mercato sono definite nella Disciplina e relativi allegati approvata con Decreto Ministeriale del 28 giugno 2019. Alle aste, organizzate da Terna, possono partecipare gli operatori titolari di unità di produzione (programmabili e non programmabili) e di stoccaggio. Gli operatori della capacità selezionata in esito all’asta hanno:

- l’obbligo di offrire la capacità sui mercati dell’energia e dei servizi;

- il diritto di ricevere da Terna un premio fisso annuo;

- l’obbligo di restituire a Terna la differenza, se positiva, fra il prezzo dell'energia elettrica che si realizza sui mercati dell’energia e dei servizi e un prezzo di esercizio definito dall'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA).

In particolare, gli impianti che utilizzano combustibili fossili e che prendono parte al Capacity Market non possono avere emissioni superiori ai limiti definiti nelle regole di funzionamento del mercato. Alle aste possono altresì partecipare le unità di consumo (demand-response) e le risorse estere con specifici obblighi e diritti.

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Il Centro Nazionale di Controllo di Terna (foto Terna)

2. Perché serve un capacity market?

L’attuale parco di generazione termoelettrica ha la necessità di essere rinnovato, con impianti più moderni, meno inquinanti e con prestazioni migliori. Impianti che si troveranno a funzionare, nel prossimo futuro, in un numero di ore sempre minore, sostanzialmente per far fronte ai periodi di scarsa producibilità delle fonti rinnovabili non programmabili (eolico e fotovoltaico) sempre più presenti. Ciò comporterà una riduzione del contributo in energia (MWh) di questi impianti e allo stesso tempo la necessità di garantire un contributo in potenza (MW).

Nell’attuale schema di mercato, basato principalmente su prezzi spot, diventa quindi, estremamente difficile per gli operatori pianificare investimenti, che per loro natura hanno orizzonti temporali di realizzazione e di ritorno degli investimenti di lungo termine, in nuova ed efficiente capacità di generazione, sapendo che tali impianti saranno sempre meno utilizzati per la copertura del “carico di base” e sempre più utilizzati per la gestione dei “picchi di carico”.

Il mercato della capacità, per come è disegnato, garantisce proprio quei segnali di prezzo di lungo termine, ancorati alla disponibilità della risorsa, di cui il sistema necessita per garantirsi un rinnovamento e un miglioramento delle prestazioni, anche ambinetali, e di conseguenza un migliore adattamento alle future esigenze del sistema. Solo con il capacity market è possibile avviare gli investimenti necessari al phase out del carbone previsto dal Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima (PNIEC).

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3. Come funziona il capacity market italiano?

Terna si approvvigiona della capacità mediante aste competitive dove il premio riconosciuto agli operatori (per un periodo di consegna di un anno, per gli impianti esistenti, e quindici anni per gli impianti nuovi) è dato dalla definizione del “marginal-price”, definito a sua volta dall’incrocio fra le curve di domanda (definita da Terna in funzione dei target di adeguatezza fissati per il sistema elettrico italiano) e offerta (costruita sulla base della partecipazione degli operatori).

4. Quando parte il capacity market?

Le prime aste sono previste per il 6 (con anno di consegna 2022) e 28 Novembre 2019 (con anno di consegna 2023).

5. Esiste un capacity market all’estero?

Al momento, oltre che in Italia, il capacity market è già attivo nel resto dell’Europa in Gran Bretagna, Polonia, Irlanda, Francia ed è in corso di implementazione in Belgio.

Al di fuori dell’Europa questo meccanismo è già presente in alcuni mercati elettrici del Nord America e dell’Australia.