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PERCHé SONO SEMPRE DI PIù

EVENTI
CLIMATICI
ESTREMI

Le condizioni meteorologiche che hanno contribuito a generare gli incendi che nel gennaio 2025 hanno colpito Los Angeles, causando la morte di numerose persone e la distruzione di tantissime abitazioni, sono state favorite dal cambiamento climatico

L
o conferma uno studio preliminare del World Weather Attribution (WWA), un gruppo di ricerca internazionale che riunisce scienziati esperti di clima. Secondo il rapporto, le condizioni meteorologiche che favoriscono eventi così disastrosi sono diventate molto più probabili a causa del cambiamento climatico. Nato nel 2015, il WWA si occupa di una nuova branca della climatologia, chiamata “scienza dell’attribuzione”, che indaga i rapporti tra il cambiamento climatico e gli eventi meteorologici estremi, cercando di rispondere in modo rapido alla domanda «c’entra il cambiamento climatico?». Ormai la comunità scientifica dispone di dati a sufficienza per contestualizzare in modo relativamente rapido, seppur in maniera preliminare, i singoli eventi meteorologici, inserendoli all’interno dei più ampi e complessi fenomeni legati al clima. Inoltre, la maggiore quantità di dati ha reso possibile confermare in via definitiva quanto era già stato ipotizzato decenni fa, grazie ai primi modelli di previsioni sul clima: ovvero che l’aumento della temperatura media della Terra – causato dalle emissioni di gas serra prodotte in buona parte dalle attività umane – è un fattore determinante nell’accrescere la frequenza e l’intensità degli eventi atmosferici estremi.

Attribuire con certezza un singolo evento atmosferico estremo al cambiamento climatico fino a poco tempo fa era molto più complicato del previsto, per via dell’alto numero di variabili coinvolte. In genere, i gruppi di ricerca mettono a confronto quel che è accaduto in un determinato periodo con quel che ci si sarebbe dovuti attendere, basandosi su serie storiche e simulazioni. In base alle differenze riscontrate e ad altri fattori, si stima la probabilità che un determinato evento sia stato influenzato dal cambiamento climatico. Questi studi, però, in passato, a causa della mancanza di dati,richiedevano lunghi periodi per essere effettuati e sottoposti a revisione, e spesso, una volta pubblicati, il ciclo delle notizie aveva spostato l’attenzione su altre questioni di attualità.

Un’altra analisi preliminare realizzata lo scorso anno dal WWA, in riferimento alle piogge intense che a settembre 2024 hanno causato l’esondazione di diversi fiumi dell'Europa centrale, era arrivata alla conclusione che tale evento estremo fosse stato favorito dal cambiamento climatico. Le alluvioni avevano provocato enormi danni in Romania, Repubblica Ceca, Polonia e Austria. Tempeste, prolungati periodi di siccità, ondate di calore in alcune aree e temperature al di sotto della media in altre: questi sono solo alcuni degli eventi atmosferici estremi resi più probabili dal cambiamento climatico, e che a loro volta favoriscono, in differenti aree del pianeta, incendi fuori controllo, alluvioni o scarso accesso all’acqua, tra le varie cose, con importanti ripercussioni per le popolazioni locali.

Febbraio 2025

Giappone

Incendi fuori controllo

+5000

Persone evacuate

+70

Case bruciate
Gennaio 2025

California

Incendi fuori controllo

29

Persone uccise

+6000

Case bruciate
Settembre 2024

Romania

Esondazioni

5

Persone uccise

+5000

Case evacuate
Maggio 2023

Italia

Esondazioni

17

Persone uccise

8,8 MLD €

Danni stimati

Gli eventi meteorologici e quelli climatici però non devono essere confusi. Una distinzione sulla quale gli scienziati insistono molto, infatti, è quella tra “meteo” e “clima”, proprio per evitare che da singoli eventi estremi si possa trarre – in mancanza di dati – conclusioni affrettate. Negli ultimi anni le analisi dei singoli fenomeni sono migliorate grazie all’efficienza dei modelli utilizzati per valutare i cambiamenti del clima, e alla possibilità di raccogliere molte più informazioni ed evidenze sugli eventi atmosferici in diverse aree del mondo.

Definizione di

"Meteo"

→ Breve termine

Comprende lo studio di precisi fenomeni atmosferici circoscritti nello spazio e nel tempo

Definizione di

"Clima"

→ Lungo termine

Comprende analisi più articolate su come variano i riflessi del meteo sul territorio nel corso dei decenni

Le maggiori conoscenze sui fenomeni climatici hanno consentito non solo ai governi e alle istituzioni di adottare misure di prevenzione più efficaci, ma anche alle aziende di sviluppare strategie più resilienti e sostenibili – integrando nelle loro operazioni precisi modelli relativi al rischio climatico

Il 2024 è stato il primo anno in cui è stato oltrepassato così a lungo il limite degli 1,5°C previsto dall'Accordo di Parigi sul clima – cioè il più importante trattato internazionale per contrastare il riscaldamento globale

I
l superamento di tale soglia era dato per scontato da diverso tempo, anche perché l’anno trascorso – così come l’ultimo decennio – è stato il più caldo mai registrato. Il riferimento per valutare l’andamento della temperatura media globale è la fine dell’Ottocento, quando i livelli di industrializzazione erano molto bassi e di conseguenza l’immissione nell’atmosfera di grandi quantità di anidride carbonica – cioè il principale gas serra – derivante dalle attività umane era scarso. La causa primaria dell’aumento della temperatura media globale è infatti l’accumulo di gas serra, dovuto soprattutto all’utilizzo dei combustibili fossili. Di questo passo, in futuro c’è il rischio che venga superata anche la soglia dei 2°C, decisa dall’Accordo di Parigi come limite massimo per evitare conseguenze ancora più catastrofiche legate al cambiamento climatico. Mezzo grado in più, infatti, aumenterebbe ulteriormente il rischio che si verifichino sempre più spesso eventi atmosferici disastrosi.

Il World Weather Attribution di recente ha pubblicato un’analisi preliminare dedicata agli effetti dell’eccezionale ondata di calore che ha colpito gran parte dell’Europa tra la fine di giugno e l’inizio di luglio 2025, stimando che – in questo caso – il numero di decessi legati al caldo eccessivo sarebbe triplicato. Il trend si inserisce in un contesto più ampio di alterazione del clima a livello globale, i cui effetti si manifestano su scala nazionale e locale non solo con un incremento dei rischi per la salute, ma anche con impatti significativi su ecosistemi e infrastrutture. Negli ultimi quarant’anni, infatti, il numero di eventi meteorologici estremi è triplicato, e dal 2015 si contano oltre 400 episodi di vento forte e neve che hanno causato disservizi e danni di vario tipo, anche e soprattutto al sistema elettrico.

Nel settore delle infrastrutture, infatti, i rischi dovuti ai cambiamenti climatici hanno già mostrato il loro impatto sulle attività e sui servizi. Negli ultimi anni anche la Rete di Trasmissione Nazionale* gestita da Terna ha registrato una serie eventi estremi con conseguenti impatti sulla continuità del servizio elettrico. Il sistema elettrico presenta una crescente complessità gestionale che, insieme all’incremento in frequenza e gravità degli eventi climatici avversi, impone un costante controllo del livello di sicurezza, di adeguatezza e resilienza* del sistema.

La Rete di Trasmissione Nazionale (RTN) è l'infrastruttura che permette il trasporto dell'energia elettrica ad alta e altissima tensione su tutto il territorio nazionale, ed è gestita principalmente da Terna: serve a trasportare grandi quantità di energia dalle centrali di produzione fino alle reti locali, che poi la distribuiscono.

La Resilienza è la capacità del sistema e dei suoi componenti di assorbire e resistere a sollecitazioni che hanno superato i limiti di tenuta del sistema stesso e di riportarsi nello stato di funzionamento normale in modo rapido ed efficiente.

2024

Ghiacciai

Lo stato di salute dei ghiacciai italiani, e non solo, è molto delicato: la loro esistenza è minacciata dagli effetti del cambiamento climatico

In tale contesto, avere un’infrastruttura elettrica sostenibile, in grado di integrare e utilizzare fonti di energia “pulita”, e resiliente ai possibili danni causati dalla crescente intensità degli eventi meteorologici, diventa uno dei fattori abilitanti per rispondere al cambiamento climatico. Oltre a pianificare e sviluppare una rete robusta è fondamentale, al tempo stesso, saper sfruttare il potenziale offerto dalla digitalizzazione delle infrastrutture per affrontare al meglio la crisi climatica, e poter garantire un funzionamento sicuro ed efficiente del sistema elettrico a seguito di eventi meteorologici severi. Nel contesto del climate assessment, a partire dal 2020 Terna si è dotata della “Metodologia Resilienza”: uno strumento di analisi prospettica pensato per anticipare l’evoluzione e gli impatti del cambiamento climatico nei prossimi decenni. Tale metodologia integra un approccio probabilistico, indispensabile per valutare guasti e contingenze multiple, nonché il rischio di energia non fornita in caso di eventi meteorologici estremi. Questo consente di pianificare in modo più efficace ed efficiente gli interventi volti a rafforzare la resilienza della rete elettrica.

I tre elementi chiave della Metodologia Resilienza

Elaborazione di scenari climatici previsionali

Con l’obiettivo di identificare le aree del territorio maggiormente esposte agli effetti di eventi meteorologici severi di diversa natura, associando ad essi la relativa probabilità di accadimento

Stima della vulnerabilità delle componenti delle linee elettriche

Le componenti delle linee elettriche possono essere soggette a sollecitazioni dirette e indirette causate da eventi meteorologici severi. In questo caso, l’analisi avviene attraverso la determinazione di specifiche curve di vulnerabilità definite mediante l’utilizzo di parametri tecnico-orografici reali

Approccio probabilistico “n-k”

È utilizzato per le analisi dei disservizi multipli e simultanei prodotti da eventi meteorologici, al fine di poter quantificare la probabilità di accadimento di tali contingenze e valutare il loro impatto sulla porzione del sistema elettrico esposta

Nel corso degli anni, la Metodologia Resilienza è stata oggetto di continui sviluppi e perfezionamenti, con l’obiettivo di consolidare le analisi relative agli eventi climatici come neve e vento forte, e di estendere le valutazioni anche ai fenomeni legati al dissesto idrogeologico. Nel Piano Sicurezza 2024, Terna ha ulteriormente rafforzato investimenti e iniziative volte a interpretare al meglio il proprio ruolo di abilitatore della transizione energetica. L’incremento della resilienza della rete rispetto all’intensificarsi degli eventi meteorologici estremi continua a essere perseguito attraverso azioni di prevenzione, ripristino e monitoraggio, supportate dai progressi della digitalizzazione, nell’intento di garantire standard sempre più elevati di continuità e sicurezza del servizio elettrico