A ritmo di rinnovabili

Una danza di luci e suoni nasce dai dati di Terna sulle fonti rinnovabili. È l’opera di un team di artisti che usa l'IA come pennello.

Gli effetti del cambiamento climatico sono sotto gli occhi di tutti: fusione dei ghiacciai montani e polari, innalzamento delle temperature dei mari, eventi climatici estremi e così via. Non sorprende quindi che da diversi anni il climate change sia diventato pane quotidiano dei media che attraverso dati e grafici provano a semplificare e divulgare argomenti molto complessi, come la crescita delle fonti rinnovabili di produzione elettrica e il suo rapporto con la decarbonizzazione necessaria ad arrestare il riscaldamento globale.

In questo contesto nasce Renewable Rhythms, un progetto che coniuga data visualization e intelligenza artificiale per esprimere attraverso l’arte l’evoluzione rinnovabile dell’energia.

Esplora il Data Painting

La transizione energetica ne esce tradotta, grazie al linguaggio visivo e a quello sonoro, in una galassia di punti e suoni in movimento perpetuo: le fonti rinnovabili, da cui è stata prodotta l’energia elettrica che arriva a casa nostra, e il loro impatto sui consumi.

Un'opera del genere implica una catena professionale e tecnica che parte dalla raccolta dati fino ad arrivare alla fruizione dell’utente. Un viaggio che Daniele Giannini, professionista nel settore dell’information technology in Terna dal 2021, ha intrapreso a partire dai dati del gestore del sistema elettrico italiano con il team di The “What If” Project. Si tratta di un collettivo di artisti generativi, da lui fondato con l’obiettivo di esplorare le moderne tecnologie come medium per creare esperienze artistiche digitali. Attraverso il Transparency Report, la piattaforma Terna4Green e le dashboard interattive sul sito, Terna mette a disposizione tutti i suoi dati, che consentono di elaborare rappresentazioni per gli scopi più diversi, fino alla ricerca artistica.

L’arte è un potente strumento per rendere accessibile a tutti il cambiamento climatico e quello che si sta facendo per invertire rotta.

Pensiamo a “Ice Bed”, l'ultimo scatto della fotografa Nima Sarikhani, vincitore del People's Choice Award. Nella foto viene mostrato un orso che dorme su un piccolo iceberg in mezzo al mare. Intorno solo acqua. Sarikhani ha colto le conseguenze devastanti del cambiamento climatico attraverso una sola fotografia. Anche in questo caso, l'arte ha semplificato e reso accessibile la complessità del nostro mondo sempre più denso di informazioni e di numeri.

Nel saggio “Comunicare con i dati” Francesco Tissoni e Mara Pometti affermano che la data visualization permette all’utente di «immergersi in una vera e propria esperienza multimediale completamente data-driven», all’interno della quale i contenuti sono organizzati secondo una gerarchia visiva progettata nella fase di scrittura dei dati.

Un giovane orso polare che riposa su un letto di ghiaccio scolpito nell'arcipelago delle Svalbard in Norvegia, catturato poco prima di mezzanotte con una luce eterea.

I dati sono quindi raccolti e manipolati come fossero materia organica per creare qualcosa di nuovo.

Non sorprende, insomma, che mentre il mondo sta imparando a conoscere il significato di big data molti artisti abbiano cominciato a creare delle vere e proprie opere d’arte data-driven. Refik Anadol è forse uno dei più famosi: l’artista utilizza algoritmi di intelligenza artificiale per trasformare i dati in visualizzazioni immersive e dinamiche.

"Melting Memories" è la sua opera più importante: un'installazione sviluppata a partire dai dati relativi ai processi della memoria umana. Grazie a sensori che registrano l'attività cerebrale, Anadol traduce questi dati in affascinanti animazioni visive su grandi schermi LED dal fortissimo impatto. Lo stesso che Renewable Rhythms vuole imprimere su chi guarda.

Un’installazione immersiva su larga scala dell’artista Refik Anadol, caratterizzata da un muro LED di 16 x 20 piedi che mostra modelli eterei e vorticosi ispirati ai dati dell’attività cerebrale raccolti tramite EEG. Le immagini ipnotiche, che ricordano onde oceaniche, fiori e sabbia in movimento, sono accompagnate da sculture di dati aumentati e proiezioni di luce, creando una rappresentazione affascinante della memoria e della cognizione umana.

La disponibilità di open data ben strutturati e pronti da analizzare e trasformare è uno dei passi fondamentali per una società più equa e democratica.

Per questo Terna li rende disponibili attraverso diversi macroprogetti come Terna4Green o il Transparency Report. Nel primo caso i dati vengono messi al servizio della comunità con la creazione della prima dashboard dedicata alla relazione tra i dati di produzione elettrica e le emissioni di CO₂: una piattaforma che permette di monitorare i progressi verso gli obiettivi internazionali di decarbonizzazione. Il Transparency Report rappresenta invece il primo esempio di condivisione completa dei dati del sistema elettrico nazionale disponibili in un’unica piattaforma digitale. Un grande patrimonio di dati nativi Terna destinato a operatori elettrici e analisti di mercato, ma anche a un pubblico sempre più ampio.