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In prima linea

Un bilancio da incorniciare

Ricavi e utili in crescita per la capacità di Terna di accettare nuove sfide. Il 2018 è stato ottimo e costituisce la premessa per un 2019 sulla stessa linea, in vista del Piano Strategico 2019-2023.

La situazione finanziaria di un'azienda non è solo un'indicazione del valore economico del suo operato, ma comprende anche importanti indicazioni sulle linee guida della sua leadership e sulle scelte future.

E proprio sotto questa duplice ottica, i numeri dell'Assemblea degli azionisti chiamata ad approvare i risultati 2018 appaiono estremamente positivi. Numeri in crescita che costituiscono la base del nuovo Piano Strategico 2019-2023 : forte accelerazione impressa agli investimenti per lo sviluppo infrastrutturale del Paese.

L'andamento positivo è strettamente legato alla capacità di Terna di affrontare le sfide del sistema energetico, come quelle della transizione energetica. Sfide che nascono dalla necessità di cambiare il modello di business delle grandi economie che risponde alla domanda di beni e servizi da parte di una popolazione mondiale crescente. Una modalità che, negli ultimi decenni, ha comportato un uso insostenibile delle risorse naturali, un degrado ambientale che riguarda la terra, l’acqua e l’aria e che si evidenzia in termini di riscaldamento globale e di riduzione della biodiversità, generando anche ricadute sociali.

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Un momento del discorso dell'Amministratore Delegato Luigi Ferraris (foto Terna)

Quali sono i numeri di Terna?

- L’utile netto di Gruppo dell’esercizio si attesta a 706,6 milioni di euro, in crescita di 18,3 milioni di euro rispetto al 2017, pari ad un incremento del 2,7%.
- I ricavi del 2018, pari a 2.197 milioni di euro, registrano un incremento di 34,2 milioni di euro (+1,6%) rispetto al dato dell’esercizio precedente.
- L’EBITDA (Margine Operativo Lordo) del Gruppo si attesta a 1.650,6 milioni di euro, in crescita di 46,7 milioni di euro, pari al +2,9% rispetto ai 1.603,9 milioni di euro del 2017.
- L’EBIT (Risultato Operativo), a valle di ammortamenti e svalutazioni pari a 554,1 milioni di euro, si attesta a 1.096,5 milioni di euro, in aumento dell’1,8% rispetto a 1.077,4 milioni di euro del 2017.

Questi risultati confermano che il 2018 è stato un anno di ulteriore crescita per Terna. Crescita che continuerà anche nei prossimi anni. Infatti, il nuovo Piano Strategico di Terna per il periodo 2019-2023 prevede un importante contributo del Gruppo finalizzato all’ulteriore sviluppo e integrazione delle fonti di energia rinnovabile e all’efficienza energetica complessiva di un sistema elettrico in continua evoluzione.

Luigi Ferraris, Amministratore Delegato di Terna

Gli investimenti infrastrutturali si confermano al centro del percorso di gestione della transizione energetica in Italia.

Un esempio: all’inizio del periodo che ha visto la potenza installata di fonte eolica e fotovoltaica crescere da circa 4 GW nel 2008 a oltre 30 GW nel 2018, oltre il 10% della produzione eolica non poteva essere utilizzata per problemi di congestione della rete. Grazie agli investimenti di Terna, oggi questa percentuale è a livelli fisiologici, sotto il 2%.


L'incremento di investimento nelle reti sarà sempre più evidente: nella trasformazione in corso, infatti, il vettore elettrico ricoprirà un ruolo sempre più rilevante nello scenario economico generale, grazie alla crescita delle risorse rinnovabili, alla graduale eliminazione delle fonti di generazione tradizionale nonché alle future politiche di efficienza energetica.

La strategia prevede quindi 6,2 miliardi di euro di investimenti per la rete elettrica italiana, l’impegno economico più alto di sempre, con un incremento di quasi il 20% rispetto ai 5,3 miliardi di euro del precedente Piano Strategico. Il focus prioritario è sullo sviluppo della Rete di Trasmissione Nazionale e delle interconnessioni con l’estero, attività di rinnovo degli asset e miglioramento della qualità del servizio ed efficienza. L’Assemblea ha deliberato anche il dividendo di 23,32 centesimi di euro per azione per l’intero esercizio 2018 (di cui 7,87 già pagati quale acconto a novembre e 15,45 a saldo a giugno 2019).